Il concetto dell’amore come passione nel Medioevo
Nel Medioevo la passione è una mania, un'esaltazione frenetica, che stordisce fino all'estasi e alla perdita definitiva di sé.
Per lungo tempo la passione è stata vista cometrasgressione più che come forte impegno o eccesso di sensibilità. La riflessione di Agostino si svolge intorno ai concetti di amor, passio, dilectio, voluptas e amicitiacome luoghi in cui non si è più se stessi e si esce dalla "misura" dell'ordine divino.
Fa eccezione naturalmente l'amore verso Dio, incondizionato, ineludibile, eterno e che restituisce eccellenza e potentia. Dunque l'amore, ma anche la paura della perdita che si trasforma in appetitus e altre tendenze umane a uscire dal seminato, possono assumere un aspetto anche positivo e si può dire che la stessa caritas(opposta alla cupiditas) sia una forma di passione.
John William Waterhouse - Vento tra i fiori ( 1903) |
E tuttavia la passione è data per natura e coinvolge le relazioni tra essere umano e mondo e tra essere umano e essere umano in termini di comunità ordinata e guidata dalla gratia.
Sempre nel medioevo (ma dopo la dottrina esposta daCicerone nel De Amicitia), soprattutto l'amore comincia a essere visto quasi come eroico, tramite il disinteressamento e la generosità dell'amante legati allavirtù dell'amato.
John William Waterhouse - Gather Ye Rosebuds while ye may (1908) |
Sono casi da considerare quello filosofico (legato all'amore di Eloisa e Abelardo) o narrativo (legato al ciclo di Tristano). La passione viene dunque narrata con esaltazione, ma al contempo vista come estranea ai vincoli dell'amore legittimo (come nel matrimonio, difeso teoricamente da Agostino e praticamente da Giustinianocon il suo Codex del 534).
La signora di Shalott (1888), in assoluto il quadro più famoso (e più bello) di Waterhouse ... |
E tuttavia proprio l'amore, con la poesia cortese, mostra la passione meno come fragilità e più come forza. Bernardo di Chiaravalle distingue affectio come inclinazione attiva e nobile del cuore verso qualcuno da affectus che si subisce e crea dolore. Le quattro passioni fondamentali sono la gioia, la paura, la tristezza e l'amore, ma è soprattutto l'amore che viene visto in quella che diventerà la classica partizione tra "sacro" e "profano".
John William Waterhouse - Miranda (The Tempest, 1916) |
Contribuisce all'idea di ciò che chiamiamo "passione" inteso come sentimento anche l'idea di follia come si andò sviluppando quando si passava dall'idea antica dipossessione sacra alla retorica legata alla presenza distreghe e posseduti dal demonio da esorcizzare. Colui che pativa l'azione di qualche demone è ora preda del diavoloche muovendo l'anima e straziando il cuore e i sensi del "folle" lo travia dal giusto corso della vita.
John William Waterhouse - Ila con una Ninfa 1896) |
La passione è dunque mania, esaltazione frenetica, fino all'estasi e alla perdita definitiva di sé. Questa idea offre il motore narrativo alla tragedia (più ancora che quellaantica si consideri quella elisabettiana) e alle varie speculazioni sul peccato e sulla sua punizione (con l'aspetto antagonistico tra passione e inquisizione). In qualche modo dunque la passione diventa didascalica edidattica, segnando il confine tra il lecito e l'illecito, tra il doveroso e il libertario, tra norma e perturbazione.
John William Waterhouse - Ophelia 1894 |
Da un punto di vista concettuale la passione si semplifica, diventando orientata al bene o al male (e quando coniugata al futuro guidata dalla speranza o dalla paura).
John William Waterhouse - Eco e Narciso |
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