sabato 16 aprile 2016

Il convegno di Alciati



Ambrogio Antonio Alciati


Omaggio ad Ambrogio Antonio Alciati, suo Il Convegno, la tela che apre il Blog!

Nato a Vercelli nel 1878, si trasferisce con la madre e la sorella nel 1879 a Milano per frequentare l’Accademia di Brera, dove riceve gli insegnamenti di Vespasiano Bignami, Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone. Quest’ultimo lo aiuta a perfezionarsi nel ritratto, introducendolo fra la ricca borghesia milanese. Tra il 1902 e il 1910



Antonio Alciati  - 1928
  



esegue una serie di quadri d’ispirazione romantica e familiare, ma si dedica anche alla decorazione di chiese e ville lombarde, mentre nel  secondo decennio del secolo il suo stile si evolve abbandonando le tonalità sfumate e la gamma spenta che rasenta il monocromo, per acquistare gradatamente un maggior vigore costruttivo e un vivace cromatismo.
Se durante la Prima Guerra Mondiale la sua attività si fa saltuaria, nel 1920 viene nominato insegnante straordinario di pittura



Antonio Alciati  - Il bacio
  



e di disegno del nudo all’Accademia di Brera, ottenendo la cattedra già occupata da Tallone. E’ ormai un ritrattista affermato, la cui opera è ricercata soprattutto dall’alta borghesia lombarda.
Nel 1922 tiene a Vercelli una “personale” nell’ambito dell’Esposizione Artisti Vercellesi, dopo la quale non espone più.
Muore a Milano, dopo una breve malattia, nel 1929.
Alciati è pittore d'istinto più che di teoria. Nel preferire la luce d'interni al plein air e nel cogliere la psicologia dei committenti e



Ambrogio Antonio Alciati, La modella con la mela, 1928
  



del loro universo (voleur d'âme direbbero i francesi) entra di diritto nella ritrattistica "mondana' europea fra Otto e Novecento, che in Italia si vorrebbe limitare a De Nittis e Boldini, mentre in effetti coinvolge tutta una corrente di autori raffinati, dal linguaggio modernissimo nello sguardo sul dato visivo, se pur "accademici' nel tradurlo, sì da meritare quella sorta di ostracismo critico verso quanto non tocchi le avanguardie storiche.



Ambrogio Antonio Alciati, Nudo femminile, 1916





Link su: Antonio Ambrogio Alciati (Vercelli1878 – Milano1929) è stato un pittore italiano.
Dopo i primi studi all'Istituto di Belle Arti di Vercelli, nel 1887 si trasferisce a Milano dove frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera sotto Vespasiano Bignami e Cesare Tallone, succedendogli nel 1920 alla cattedra di figura.
Si affermò, soprattutto come ritrattista, rivelando influenze di Tranquillo Cremona per l'impasto dei colori e di Giovanni Boldini per la frivolezza e la vaporosità di alcune figure femminili (Galleria d'Arte Moderna di Milano e di Roma).
Fu anche autore di affreschi nella villa Pirotta di Brunate (Como) e in alcune chiese lombarde. 




Ambrogio Antonio Alciati, Il convegno, 1918 - olio su tavola, cm 64 x 57



Ambrogio Antonio Alciati, Il convegno, 1918 - olio su tavola, cm 64 x 57
I baci desiderati e appassionati incontrano le tinte e le atmosfere del dirompente “Il convegno” di Ambrogio Antonio Alciati (1878-1929). Un bacio voluttuoso anche se i corpi dei due amanti non possono stringersi perché separati da un’inferriata.
Il quadro dipinto nel 1918 solitamente esposto al Museo del Paesaggio di Verbania è stato esposto nel 2009 a Pavia nella mostra «Il bacio tra Romanticismo e Novecento» presso le Scuderie del Castello Visconteo insieme ad altrettante famose opere dove svettava quella celeberrima di Francesco Hayez.




Ambrogio Antonio Alciati - Nudo femminile




Questo dipinto appartiene al genere della Scapigliatura, e certamente ha subito l’influenza di Tranquillo Cremona, non solo nello stile pittorico, ma anche nel soggetto rappresentato: i due amanti si avvinghiano appassionatamente come l’edera all’inferriata, che la donna, con il braccio proteso verso l’alto, sembra voler superare.  Le pennellate sono vibranti e vaporose, intorno a loro domina il verde del giardino.


Ambrogio Antonio Alciati, Ritratto di signora (Dama in nero) (1917)





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